Il Parco Archeologico di Monasterace
IL PARCO ARCHEOLOGICO DELL’ANTICA KAULON
Il Parco Archeologico dell’antica Kaulon si estende su una fascia parallela alla linea di costa, a pochi Km dalla spiaggia ed è accessibile attraverso un sottopasso della SS Jonica 106 in prossimità del Museo. L’area ingloba i resti delle aree sacre, delle mura di cinta e delle abitazioni della polis.
Le prime campagne di scavo risalgono agli inizi del Novecento e sono proseguite a più riprese, prima negli anni ’50, e successivamente nel corso degli anni ’80; continuano ancora oggi ad opera delle più importanti università italiane e del mondo.
Le prime campagne di scavo condotte, agli inizi del Novecento, dal famoso archeologo Paolo Orsi, riguardarono l’esplorazione dell’area sacra, del tempio dorico e di parte della cinta muraria. Le ricerche proseguirono intorno agli anni ’50 con gli studi topografici e urbanistici di Schmiedt e Chevallier.
Lo scavo della Casa del drago è da attribuire ad Alfonso De Franciscis, alle sue ricerche ne seguirono altre relative al tempio, alle mura e ad un settore di abitato.
Le indagini archeologiche riguardanti l’antica città di Kaulon ripresero in modo programmatico soltanto a partire dagli anni ’80 del Novecento, grazie all’impegno della Soprintendenza Archeologica della Calabria che si avvalse della collaborazione di scuole e istituzioni italiane ed straniere.
Le ricerche degli ultimi decenni hanno interessato quasi esclusivamente il fronte a mare della città: l’area del tempio vede all’opera l’Università degli Studi di Pisa e la Scuola Normale Superiore; l’area del vasto complesso di Casa Matta è oggetto di indagini da parte della Soprintendenza Archeologica della Calabria con il contributo dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dell’Università della Calabria; mentre nell’area settentrionale dell’abitato detto di S. Marco, opera dal 2003 l’Università degli Studi di Firenze.
Un percorso parallelo alla linea di costa, che ricalca l’andamento di uno degli assi viari principali di Kaulon, consente di osservare i resti dell’abitato con il suo impianto regolare e le sue case, conservate a livello delle fondazioni dei muri, a partire dalle strutture emerse nel settore detto di San Marco, frequentato sin dalla metà dell’VIII sec. a.C.. Qui sono state individuate strutture arcaiche, alle quali si sovrappongono la “Casa del personaggio grottesco” di epoca classica ed una successiva abitazione di età ellenistica.
Proseguendo, si giunge nell’area della cosiddetta Casa Matta, dove è stata messa in luce una lussuosa dimora che nel corso del tempo ebbe diverse funzioni. Nella stessa area sono visibili i resti del complesso termale, le cosiddette terme di Nannon , con uno dei più importanti e grandi mosaici della Magna Grecia: il mosaico con draghi, delfini ed ippocampi.
Nell’ultimo tratto del percorso è visibile l’area sacra della città con il tempio dorico del quale sono riconoscibili il basamento, l’altare, la gradinata e altre strutture di carattere sacro.
Ritornando indietro, una stradina conduce ad una delle case più lussuose dell’antica Kaulon, la Casa del drago dove è stato ritrovato il mosaico di soglia attualmente conservato all’interno del Museo.
Un sottopasso al capo opposto del precedente permette di raggiungere un settore dell’abitato ancora più a monte, ai piedi della collina del Faro di Punta Stilo.
È compresa nel Parco anche una vasta area archeologica subacquea, che si estende tra il tempio dorico e l’attuale corso della fiumara Assi, al momento sommersa, e sottoposta a tutela, che corrisponde ad un complesso per la lavorazione della pietra contemporaneo alla città greca.
L’abitato di San Marco
All’interno del Parco Archeologico, nell’estremità Nord-Est dell’abitato di Kaulon si trovano i ruderi di una chiesa, detta di S. Marco dalla tradizione locale.
Si tratta di un edificio di modeste dimensioni, la cui parte absidale venne distrutta durante i lavori di costruzione del tracciato stradale. Si conserva, invece, il muro perimetrale sud, su cui si aprono tre finestrelle strombate.
Terme di Nannon
Da oltre un decennio le indagini nell’abitato a Nord del tempio dorico hanno condotto al rinvenimento di un edificio di particolare interesse, compreso fra la grande strada parallela alla linea di costa, plateia, e due strade strette, stenopoi. Si tratta delle Terme di Nannon. L’impianto originario risale alla seconda metà del IV secolo a.C. (I fase), periodo caratterizzato anche dalla presenza della popolazione dei Brettii.
La casa del drago
La casa del drago, così denominata dal drago marino raffigurato in uno dei suoi mosaici pavimentali visibile presso il Museo Archeologico dell’antica Kaulon, è una delle abitazioni più lussuose della città.
La casa del drago si estende sulla superficie di un intero lotto, 17 metri per 35, in genere occupato da due abitazioni.
Il santuario del tempio dorico
Il tempio dorico di Punta Stilo nel Parco Archeologico dell’antica Kaulon fu scoperto negli anni 1912-13 da Paolo Orsi, entro una complessa ed articolata area sacra indagata a più riprese nella seconda metà del secolo scorso ed oggetto, dal 1999, di ricerche in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa. Queste ultime hanno permesso di accertare un uso sacrale dell’area.